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Dettagli del libro La cacciatrice di storie perdute
- Il titolo del libro: La cacciatrice di storie perdute
- Pagina: 336
- La data di pubblicazione del libro: 2019-09-24 18:49:22
- File disponibili: La cacciatrice di storie perdute.pdf, La cacciatrice di storie perdute.epub, La cacciatrice di storie perdute.mobi
- La lingua del libro: italiano
- Condizioni per il download di questo libro: gratis
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La cacciatrice di storie perdute (versione in eBook)
di Sejal Badani
€ 0,99
Descrizione
Emozionante come La ladra di libri Romantico come Mangia prega ama Jaya ha il cuore spezzato. Ha tentato a lungo di avere un bambino, ma dopo la terza gravidanza interrotta sta cominciando a perdere le speranze. Anche il suo matrimonio inizia a sfaldarsi e cosà, nel disperato tentativo di ritrovare sÉ stessa, decide di allontanarsi da New York per riavvicinarsi alle sue origini indiane. Non appena Jaya arriva in India viene immediatamente sopraffatta dai colori, dai profumi e dai suoni. Ogni cosa ha un fascino esotico, per lei, e ben presto il desiderio di riscoprire la cultura della sua famiglia prende il sopravvento. Ma ci sono segreti del passato a lungo taciuti che hanno il potere di influire sulle generazioni a venire. E cosà Jaya viene a conoscenza della storia di sua nonna e di un amore clandestino che È destinato a cambiare per sempre la sua vita. Solo dopo aver scoperto il coraggio e l’inarrestabile spirito di resilienza che hanno caratterizzato le donne della sua famiglia, infatti, Jaya si accorgerà; di avere dentro di sÉ una forza che non avrebbe mai potuto immaginare di possedere. **Bestseller internazionale Sarà; tradotto in 12 lingue Una storia magistrale sulla forza inesorabile dell’amore e l’invincibile desiderio di sognare** «Un romanzo a base di segreti, amore e spirito di lealtà;. È un inno alla bellezza e fa venire voglia di approfondire le situazioni di cui si legge.» New York Journal of Books «Una scrittura emozionante e potente. L’autrice scrive con una tale abilità; da rendere facile immergersi nella storia e godere a pieno delle suggestive descrizioni.» USA Today «Sejal Badani racconta universi che conosce. Un libro meraviglioso.» Corriere della Sera «Una storia cosà vivida e stimolante da sembrare reale.» Historical Novel Society Sejal Badani È un avvocato che ha deciso di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. I suoi romanzi sono stati bestseller di «USA Today», «Wall Street Journal» e «Washington Post».
Quarta di copertina
Adora ascoltare musica, viaggiare e tenersi in contatto con i suoi lettori.
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Il libro La cacciatrice di storie perdute
La cacciatrice di storie perdute
di Sejal Badani
Casa Editrice: Newton Compton – 444 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Narrativa straniera
Trama:
Jaya ha il cuore spezzato. Ha tentato a lungo di avere un bambino, ma dopo la terza gravidanza interrotta le speranze vacillano. Anche il suo matrimonio comincia a sfaldarsi e cosм, nel disperato tentativo di ritrovare se stessa, decide di allontanarsi da New York per riscoprire le sue origini indiane. Non appena arriva in India, Jaya viene immediatamente sopraffatta dai colori, dai profumi e dai suoni di quel Paese. Ogni cosa ha un fascino esotico, per lei, e ben presto il desiderio di riavvicinarsi alla cultura della sua famiglia prende il sopravvento. Ma ci sono eventi del passato, a lungo taciuti, che hanno il potere di influire sulle generazioni a venire. E cosм Jaya viene a conoscenza della storia di sua nonna e di un amore segreto che и destinato a cambiare per sempre la sua vita. Solo dopo aver conosciuto il coraggio e l’indomabile spirito combattivo che ha caratterizzato le donne della sua famiglia, infatti, Jaya scoprirа di avere dentro di sй una forza che non avrebbe mai immaginato di possedere.
Recensione:
Un romanzo saturo di una forte carica emozionale, avvolgente, coinvolgente, appassionante, nel quale diverse storie di umana esistenza si intersecano e si compenetrano strettamente, superando i limiti delle convenzioni sociali, del tempo e dello spazio. Storie di sentimenti profondi, a volte inespressi, a volte manifesti. Storie che rivelano la piщ intima essenza dell’amore: anteporre la felicitа di un’altra persona alla propria. Chiedere amore и facile, quasi istintivo: saper dare amore, accantonando i limiti suggeriti dall’onnipotenza dell’ego, и un atto rivelatore di una forma mentale superiore e libera.
La libertа di intenti e di azioni и un altro tema ricorrente tra queste pagine. Si accompagna a quella virtщ che и il coraggio, spinta interiore ed innata che al raggiungimento della libertа interiore conduce. Le vicende narrate in quest’opera letteraria rimandano spesso alla presenza di ferree regole e limitazioni imposte dai costumi, dalle tradizioni e dalla Storia dei luoghi ove esse si dipanano, ma indicano anche la possibilitа di travalicare ogni barricata per effetto della libertа interiore. E’ grazie alla capacitа di superare ogni confine imposto che i protagonisti di questo romanzo riescono a sperimentare pienamente, ognuno a suo modo, la padronanza dell’amore.
I luoghi e le epoche che compaiono nella trattazione sono molto distanti tra loro: grandi sono le distanze e le diversitа che separano l’India della prima metа del secolo scorso dalle odierne metropoli degli Stati Uniti d’America. Pur tuttavia, gli stati della mente umana ed i sentimenti che albergano nel cuore rivelano una immutata continuitа. Il passato dimostra di essere il faro del presente, le modalitа con le quali il presente и vissuto costituiscono la premessa del futuro. La consapevolezza di tale continuitа и l’ingrediente piщ sostanzioso dell’epilogo di questo racconto.
La mia sensibilitа di lettrice и rimasta particolarmente impressionata dai due personaggi femminili chiave di questo romanzo: Amisha, donna vissuta in India in epoca coloniale e sua nipote Jaya, figlia di sua figlia, giornalista statunitense dei giorni nostri. Entrambe incontrano difficoltа ad esprimere il proprio essere a causa delle regole, delle convenzioni e dell’educazione ricevuta; entrambe trovano modo e maniera di superare questa difficoltа attraverso la produzione letteraria. Jaya, cacciatrice di storie perdute, scopre in sй la capacitа di rivelarsi attraverso la parola scritta solo dopo aver ascoltato attraverso la voce di terzi la storia della liberazione interiore di una nonna mai conosciuta. L’intensitа emotiva di questo percorso и massima e la sua manifestazione и paragonabile all’improvvisa espressione dell’allele recessivo di un gene trasmesso attraverso il DNA in seguito ad un processo di induzione. Nello stesso luogo, ad anni ed anni di distanza, due donne legate dal sangue e dal destino strappano le ragnatele che avvolgono la mente in modo analogo. E’ questa a mio avviso la parte piщ toccante dell’intera narrazione.
Lo stile di Sejal Badani и perfetto: moderno, facilmente comprensibile, ma assolutamente garbato e rispettoso della sensibilitа del lettore. La lettura и scorrevole, la trama avvincente; и per queste caratteristiche che ho divorato in breve tempo le oltre trecento pagine di questo romanzo, incapace di distaccarmi dalle vicende narrate e dai loro protagonisti. Le emozioni che l’autrice и stata in grado di suscitare sono forti, intense, vivide, capaci di rimanere scolpite nella coscienza del lettore. Trovo quest’opera altamente raccomandabile per tutti, in particolare per coloro che sono alla ricerca della strada che conduce alla personale felicitа.
(Angelarosa Weiler)
La cacciatrice di storie perdute – di Sejal Badani
La recensione de La cacciatrice di storie perdute della scrittrice Sejal Badani mi si presenta come un’impresa non facile anche se molto piacevole.
Dopo tanti libri di altri generi, cioÈ Fantasy, Storici, Thriller e simili il volume di oggi apre una finestra su di un mondo particolarmente lontano tanto in termini di spazio che di tempo.
Sejal Badani, attraverso il suo racconto ci propone un lungo viaggio. Dagli Stati Uniti degli anni 2000 Jaya, la protagonista, si muove verso un ritorno, in parte fisico ed in parte virtuale, alle proprie origini. E con lei approdiamo nell’India della dominazione britannica, quella degli anni fra il 1930 e 1940.
La storia
“Jaya ha il cuore spezzato. Ha tentato a lungo di avere un bambino, ma dopo la terza gravidanza interrotta sta cominciando a perdere le speranze.
Anche il suo matrimonio inizia a sfaldarsi e cosà, nel disperato tentativo di ritrovare sÉ stessa, decide di allontanarsi da New York per riavvicinarsi alle sue origini indiane.
Non appena Jaya arriva in India viene immediatamente sopraffatta dai colori, dai profumi e dai suoni. Ogni cosa ha un fascino esotico, per lei, e ben presto il desiderio di riscoprire la cultura della sua famiglia prende il sopravvento.
Ma ci sono segreti del passato a lungo taciuti che hanno il potere di influire sulle generazioni a venire.
E cosà Jaya viene a conoscenza della storia di sua nonna e di un amore clandestino che È destinato a cambiare per sempre la sua vita.
Solo dopo aver scoperto il coraggio e l’inarrestabile spirito di resilienza che hanno caratterizzato le donne della sua famiglia, infatti, Jaya si accorgerà; di avere dentro di sÉ una forza che non avrebbe mai potuto immaginare di possedere.
Incuriosito dal titolo, e poi attratto dalla sinossi che vi ho appena proposto, affronto la lettura con un misto di curiosità; e di prevenzione.
Conosco molto poco di letteratura indù e meno che mai ho affrontato uno scrittore contemporaneo originario di quel grande continente.
L’immagine della scrittrice sul sito di Amazon non fa che rafforzare le mie perplessità;. Ma non posso arrendermi senza aver tentato almeno la lettura delle prime pagine del romanzo.
Ed ecco le prime righe.
Il prologo
Il venti percento delle donne abortisce. Di queste, l’ottanta percento perde il bambino nelle prime dodici settimane di gravidanza.
Se hai più di trent’anni, hai almeno il dodici percento di probabilità; di abortire, un numero che cresce con l’avanzare dell’età;. Conosco queste e altre statistiche a memoria.
Ho iniziato a fare delle ricerche incessanti fin dai primi tentativi, più di cinque anni fa. Da allora, ho trascorso innumerevoli ore in biblioteca e su Internet, sperando di imbattermi in un nuovo studio o in un farmaco che aumentasse le probabilità; di portare a terminare la gravidanza e partorire un bambino sano.
Ma i risultati non cambiano: per ogni bambino nato, molti altri non raggiungono il termine della gestazione. Per ogni donna che culla il proprio figlio tra le braccia, un’altra brama il pianto di un neonato da consolare.
Per ogni coppia che mette su famiglia, un’altra non avrà; mai figli. Fisso l’ecografia stretta tra le dita. La giro di traverso e poi la capovolgo. Ho memorizzato le linee ondulate in bianco e nero che formano l’unica foto che ho di mio figlio.
Sono io a dare colore a quel ritratto e immagino che il fluido tutto intorno a lui o lei sia chiaro e caldo, come un bagno. Mi convinco che lo stridore del treno che prendo ogni giorno possa trasformarsi in una dolce melodia che fa’ addormentare mio figlio. E che la paura insita in ogni cellula del mio corpo non oltrepasserà; mai l’utero. Al contrario, immagino che il mio bambino viva in un mondo di felicità; e gioia, con un futuro roseo davanti a sÉ. «Jaya». La porta del mio ufficio si apre di pochi centimetri, quanto basta a Elizabeth, la stagista, per infilare la testa. «Patrick È al telefono». […]
Tentato di non proseguire
Vi confesso che il timore di aver acquistato un romanzo che non mi interesserà;, si fa quasi tangibile. Non mi sento nello stato d’animo di affrontare un argomento che fa intravedere malattie e dolore. Le esperienze personali mi indurrebbero a desistere, e cercare un’altro titolo da poter recensire.
Ma la curiosità; di lettore mi spinge ad andare avanti, mentre mi chiedo perchÉ mai ho scelto questo libro.
Rileggo le pagine della presentazione e scopro alcune frasi.
“Una storia magistrale sulla forza inesorabile dell’amore e l’invincibile desiderio di sognare.
«Un romanzo a base di segreti, amore e spirito di lealtà;. È un inno alla bellezza e fa venire voglia di approfondire le situazioni di cui si legge.» New York Journal of Books.
E ancora: “«Una scrittura emozionante e potente. L’autrice scrive con una tale abilità; da rendere facile immergersi nella storia e godere a pieno delle suggestive descrizioni.» USA Today
“«Sejal Badani racconta universi che conosce. Un libro meraviglioso.» Corriere della Sera
Il sito di Amazon riporta 60 recensioni dei lettori che hanno valutato il romanzo con il 75% di cinque stelle – il massimo – ed il 22% di quattro stelle.
Mi guardo virtualmente allo specchio e mi vergogno delle mie titubanze.
Mi metto comodo ed affronto la lettura con un diverso entusiasmo.
Amisha
Amisha È la nonna della protagonista de La cacciatrice di storie perdute. Nonna che Jaya non ha mai conosciuto e di cui conosce anche molto poco.
E’ appena arrivata in India, chiamata dalla lettera speditale dal nonno Deepak.
“L’autista scarica i miei bagagli. Spalanca gli occhi alla vista della lauta mancia che gli allungo e si inchina in segno di gratitudine. Lo guardo andarsene finchÉ non diventa un puntino in lontananza.
Faccio un respiro profondo, afferro le valigie e salgo adagio le scale verso la casa dove mia madre ha vissuto fino a quando si È sposata all’età; di diciotto anni.
Busso alla porta, ma non ottengo risposta. «C’È nessuno?», chiedo prima a bassa voce e poi più forte. L’abbaiare di un cane spezza il silenzio. Non vedendo alcun animale intorno, penso di aver immaginato quel verso. Busso ancora, poi indietreggio, cominciando a mettere in dubbio la mia decisione di intraprendere un viaggio cosà lontano da tutto cià che mi È familiare. […]
«Amisha?», domanda la voce.
Svolto l’angolo e per poco non vado a sbattere contro un uomo anziano. È leggermente curvo e ha i capelli grigio scuro.
Indossa una tradizionale camicia di cotone lunga fino alle ginocchia e un paio di pantaloni larghi coordinati. I piedi sono stretti all’interno di sandali di cuoio logori. Un incrocio di Labrador di taglia grande agita la coda al suo fianco.
«NamastÉ». Sebbene la mia conoscenza delle usanze indù sia limitata, so di dover congiungere le mani e inchinarmi appena.
Non so se parla inglese, percià indico la casa e dico lentamente: «Mia madre, Lena, È cresciuta in questa casa». Il vecchio strizza gli occhi e mi fissa. «Sono arrivata ora dall’America. Abbiamo ricevuto una lettera che ci avvisava della malattia di mio nonno Deepak».
Il suo sussulto mi spiazza. Allunga la mano, ma poi la lascia cadere prima di toccarmi. Le lacrime gli sgorgano dagli occhi e gli rigano le guance scavate.
«Sei giunta», sussurra in un inglese pomposo, sopraffatto dall’emozione. Trema e le lacrime cadono copiosamente.
«Alla fine, sei venuta». Confusa, guardo la porta e poi mi volto di nuovo verso di lui. «Sei mio nonno? Deepak?».
Lui scuote la testa. «Sono Ravi, il domestico dei tuoi nonni». Fa una pausa e prende un respiro profondo.
L’espressione sulla sua faccia mi mette agitazione. «Mi dispiace tanto». All’udire queste parole, mi ammutolisco. «Sei arrivata troppo tardi. Abbiamo disperso le ceneri di Deepak due giorni fa».
Il capitolo Quattro Termina cosà.
Un altro mondo. Capitolo 5
“«Gli esseri incarnati, invece, rimangono confusi». Dopo avermi accompagnata nella casa in cui mia madre È cresciuta, Ravi accende a una a una le lampade a olio.
«A causa dell’ignoranza che copre la loro vera conoscenza. Tuttavia, quando si È illuminati dalla conoscenza che distrugge l’ignoranza, questa conoscenza rivela ogni cosa come al sorgere del sole».
«È stupenda. Non l’avevo mai sentita prima». Anche se sono ansiosa di chiedergli della morte di mio nonno, aspetto che lui sia pronto a parlarmene.
«È un passo della Gita. Alcuni lo definiscono un libro di poesie». Indica le lampade. «Queste vengono utilizzate nei momenti di festa e di lutto».
«I miei zii sono venuti?», chiedo, pur sapendo che la lettera di Paresh specificava che non l’avrebbero fatto. La risposta mi arriva dalla sua espressione prima ancora che dalla sua voce.
«Nemmeno uno di loro». «Mi dispiace». Le mie scuse suonano vuote alle mie stesse orecchie.
«Mia madre… non È potuta venire». Dal momento che si tratta di un estraneo, scelgo di non confidargli cià che mi ha detto mia madre.
«Tuo nonno lo sapeva, ma ci sperava lo stesso. Penso che sia stata quella speranza a tenerlo in vita, fino a quando il suo corpo non ha capito cià che la sua mente non riusciva a concepire».
Mentre lui continua ad accendere le lampade, cammino nella piccola sala, passando con cautela la mano sull’antica mobilia. In un angolo della stanza, accanto a un’urna dorata, si trova una sedia in marmo scuro, decorata con intricate incisioni. I muri sono dipinti di un caldo color avorio, mentre il pavimento È ricoperto da un costoso tappeto.
Il cane di Ravi lo segue fedelmente mentre lui finisce di accendere l’ultima lampada. «Come si chiama?», chiedo. «Lo chiamo Rokie. […]
Amisha si sposa
“Amisha ridacchià alla vista delle mucche che sfilavano con i campanacci. Sua madre ne aveva appeso uno al collo di ogni animale e aveva intrecciato ramoscelli di fiori bianchi di marruca intorno alle loro code.
Dieci mucche erano la dote concordata: i genitori di Amisha avevano scelto le migliori per la figlia. «Le mucche balleranno a suon di musica», cantà Amisha in quella notte piena di stelle con una gioia contagiosa. Si muoveva con grazia al ritmo dei tamburi di fronte alla tenda shamiana.
Il tetto a due strati della tenda da matrimonio brillava mentre la luce della luna si rifletteva sul lenzuolo patchwork multicolore di cotone. Il fuoco attorno a cui Amisha e Deepak avevano girato per sette volte all’interno della tenda di voile era ormai ridotto a un flebile bagliore e solo poche braci erano ancora accese.
Amisha sorrise all’uomo che aveva appena sposato e che la stava guardando. Deepak, a pochi passi da lei, ricambià il sorriso ma, poco dopo, la gioia lascià il posto alla vergogna quando sua madre, Chara, lo sgridà ad alta voce. «Non È appropriato guardare la sposa negli occhi».
La festa continuà tutta la notte e si riversà nelle strade. Le donne indossavano elaborati sari nuziali mentre gli uomini sfoggiavano salwar kamiz alla moda.
Le camicie di seta ricamate raggiungevano le ginocchia ed erano abbinate a pantaloni attillati. Dopo essersi rimpinzati di verdure al curry, gli invitati ballavano al ritmo delle canzoni intonate da zingari itineranti.
Quando le stelle iniziarono a lasciare spazio alla luce, i fratelli e i genitori di Amisha radunarono le loro cose per il lungo viaggio di ritorno verso casa. Al momento di congedarsi, avrebbero detto addio per sempre ad Amisha, la quale era stata parte della loro famiglia fino a quel momento; […]
Una storia che coinvolge
Potrei proporvi altri esempi. Ma ormai avrete intuito che ho letto le 444 pagine del romanzo con un coinvolgimento ed un’ansia crescente.
Poco per volta nel lungo racconto di Ravi, un intoccabile secondo la ferrea separazione di classi sociali indiana, tanti misteri, che la madre di Jaya, Lena, non le aveva mai rivelato, prendono forma.
La qualità; narrativa di Sejal Badani È di altissimo livello. Ed anche la versione italiana, tradotta dall’inglese dalle due Valentine, Legnani e Lombardi, mantiene il tratto stilistico dell’autrice de La cacciatrice di storie perdute.
Il libro, dal titolo originale ‘The Storyteller’s Secret’, esce nel 2018 in edizione inglese. E viene poi pubblicato nel nostro paese da Newton Compton Editori nel 2019. Ed È in corso la traduzione del romanzo in complessive 12 lingue.
L’autrice Sejal Badani, ex avvocato, ha lasciato la professione forense per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.
Il suo sito internet, in inglese ‘www.sejalbadani.com’ riflette anche nello stile delle immagini lo spirito che traspare dalla lettura del suo romanzo.
Sue, frasi come queste:
“La casa non È un luogo o uno stile di vita, ma lo stato del tuo cuore e tutte le persone che vi prendono posto., e
“Il passato, non importa quanto definito, non ha il potere di determinare il futuro.
Oltre a La cacciatrice di storie perdute Sejal Badani ha pubblicato nel 2015 il suo primo lavoro dal titolo ‘Trail of Broken Wings’, ripreso in Italia da Baldini & Castoldi nel 2016 col titolo La strada di casa per la traduzione di Ombretta Giumelli .
Un libro da ricordare
Non posso che raccomandare a chi ama i sentimenti profondi e le toccanti storie di vita la lettura de La cacciatrice di storie perdute.
Ma vorrei chiudere queste mie righe con alcune parole che l’autrice inserisce nel romanzo e che rappresentano, in un certo senso, la vera anima del suo racconto.
“Piango il bisogno di mia madre di nascondere gli eventi della sua infanzia. Ma a causa di cià, ho viaggiato in tutto il mondo fino a una casa che non ho mai conosciuto.
E con il mio viaggio in India – nelle risate della gente, nelle anime ferite dei mendicanti per strada, nella grandezza e nella tristezza – ho scoperto la vera storia di mia madre e mia nonna. Le donne che mi hanno creato.
So che non esiste un manuale sul come percorrere il cammino della vita. Ma se io lo faccio con la grazia e il cuore delle donne che mi hanno preceduta allora, spero, avrà vissuto la mia vita con onore.
Per chi desidera approfondire od acquistare
- La cacciatrice di storie perdute(2019) – il libro di oggi
- Il book trailer di The Storyteller’s Secret – il profumo dell’India in qualche immagine (lingua inglese)
La cacciatrice di storie perdute
Sejal Badani
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- EAN: 9788822734310
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Il racconto di tre generazioni di donne e di uomini, di una civiltà; , quella indiana, affascinante e complessa; È la storia di un’amore , di due o forse di tre. È la storia di un’amiciza vera, che supera le regole sociali, il tempo e forse la morte. Consigliato
Un inizio folgorante: pieno, denso, potente. Dopo, la delusione. Lo stile si appiattisce, la scrittura È banale, la storia citofonata. Ho faticato a finirlo.
Due stelle e non nessuna per la bellezza e l’incanto che È l’India. Per me impersonato dal personaggio di Ravi. Unico a mio parere degno di nota. Unico ad avere una personalità; intrigante e sfaccettata. Per il resto ho trovato la storia estremamente banale e scontata. Se pur ben scritto, il libro narra una storia letta e riletta. Ci si ritrova ad anticipare tutte le mosse successive dei personaggi e quindi la storia risulta spesso noiosa.
Un racconto in tempi di guerra, tre gravidanze finite male ed un viaggio alle origini. Sono gli elementi che, a mio giudizio, caratterizzano fortemente questo libro il cui titolo, fin dall’inizio, mi ha incuriosita spingendomi a comprarlo. E’ stata un’ottima scelta perchÉ mi ha permesso di conoscere il personaggio di Jaya, una donna ricca di una forza interiore che non credeva di avere. Quindi c’È Patrick e la distanza tra di loro. Non solo fisica ma anche interiore. Nella vicenda della nonna, del suo amore clandestino e dei segreti taciuti dalla sua famiglia ecco emergere l’essenza profonda del libro che mi piacerebbe regalare a mia nipote.
Una storia bellissima che attraverso il racconto di un amico fedele aiuta a far ritrovare il proprio essere alla protagonista dopo essersi persa nel dolore di non essere compresa e nel non riuscire ad avere dei figli propri. Un libro da leggere assolutamente
La cacciatrice di storie perdute
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Una storia bellissima che attraverso il racconto di un amico fedele aiuta a far ritrovare il proprio essere alla protagonista dopo essersi persa nel dolore di non essere compresa e nel non riuscire ad avere dei figli propri. Un libro da leggere assolutamente
La cacciatrice di storie perdute: recensione del romanzo
Quando i personaggi di un romanzo diventano reali tanto da farti percepire le loro emozioni addirittura nel corpo, significa che quel libro È stato scritto con il cuore. Nessun clichÉ ne La cacciatrice di storie perdute ma solo la perenne sensazione che quanto riportato su carta da Sejal Badani, pur appartenendo al regno della fantasia, sia stato il risultato di storie realmente accadute che s’intersecano e che nel corso dei secoli hanno accomunato donne di molti Paesi del mondo.
E, infatti, La cacciatrice di storie perdute – che in Italia, È edito da Newton Compton editori – ha come protagoniste due donne, lontane dal punto di vista cronologico eppure cosà vicine.
Jaya È ad un passo dal divorzio. Dopo tre aborti che l’hanno allontanata dal marito, decide di seguire le tracce del destino e si reca in India, la terra natia dei genitori. Qui incontra Ravi, un intoccabile che ha fatto da domestico a sua nonna Amisha, la coprotagonista di questo romanzo meraviglioso.
Essere donne in India, soprattutto negli anni della colonizzazione britannica, era una sciagura. Il destino era già; deciso: a una certa età; la ragazza lasciava la casa dei genitori che stipulavano una sorta di contratto matrimoniale con la famiglia dello sposo che era per la ‘malcapitata’ uno sconosciuto. Si dava una dote in cambio della sposa che era destinata alla cura della casa e della prole. Più la dote era cospicua più il promesso sposo era benestante. Un baratto, dunque.
Questo fu anche il destino di Amisha che ebbe la colpa di pensare con la sua testa. Raccontava storie Amisha e le sapeva riportare su carta.
Ma non voglio anticiparvi nulla… nel frattempo posso solo suggerirvi di leggere questo romanzo meraviglioso che con le sue oltre quattrocento pagine riesce a farti sentire le sensazioni che provano i personaggi aprendo quella ferita che probabilmente molte donne, Occidentali e non, portano dentro di sÉ, cioÈ quell’amara e atavica sensazione che qualcosa o qualcuno possa impedirci di realizzare i nostri desideri più intimi.
La cacciatrice di storie perdute È un romanzo che tutte le donne dovrebbero leggere per conoscere e conoscersi, dato che insegna quanto potente siano l’amore e il coraggio di mantenersi fedeli ai propri valori.
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Autore dell’articolo: Maria Ianniciello
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