I leoni di Sicilia: scaricare pdf epub mobi, recensioni, riepilogo

I leoni di Sicilia

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Dettagli del libro I leoni di Sicilia

  • Il titolo del libro: I leoni di Sicilia
  • Pagina: 502
  • La data di pubblicazione del libro: 2019-09-19 10:08:56
  • File disponibili: I leoni di Sicilia.pdf, I leoni di Sicilia.epub, I leoni di Sicilia.mobi
  • La lingua del libro: italiano
  • Condizioni per il download di questo libro: gratis
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“I leoni di Sicilia di Stefania Auci

I leoni di Sicilia (Casa Editrice Nord, 2019) di Stefania Auci rievoca “La saga dei Florio, come recita il sottotitolo del romanzo, primo volume di una saga familiare dedicata al celebre clan siciliano, caso editoriale internazionale i cui diritti di traduzioni sono stati venduti in Francia, Germania, Olanda, Spagna e Stati Uniti.
“Cu nesci, arrinesci. “Chi esce, riesce. Prendendo ad esempio questo proverbio siciliano, esergo del primo capitolo del romanzo, nell’ultimo anno del Settecento, Paolo Florio, dimostrando di avere uno sguardo lungo, si trasferà da Bagnara Calabra a Palermo, primo scalino che avrebbe portato i Florio a diventare “I leoni di Sicilia.

Bagnara Calabra, 16 ottobre 1799. L’ennesima scossa di terremoto, il cui sibilo era nato dal mare, trasformandosi in un rombo che lacerava il silenzio della notte, si era sentito anche a contrada Pietraliscia, dove in un’abitazione vivevano Paolo Florio, sua moglie Giuseppina, il loro figlio appena nato, Vincenzo, il fratello di Paolo, Ignazio Florio e la piccola nipote Vittoria, orfana di un altro fratello dei Florio, Francesco.
I membri della famiglia, fuggiti in strada, erano tutti salvi, ma la paura era stata tanta, troppa. Paolo, che possedeva insieme con il cognato Paolo Barbaro uno “schifazzo, indispensabile per commerciare via mare e una “putia, un negozio di spezie a Palermo, aveva deciso di trasferirsi in città;, là dove c’era una grande comunità; di bagnaroti.
Palermo era una piazza vivace, ricca e piena di opportunità; soprattutto dopo l’arrivo dei Borbone, Ferdinando IV di Napoli e Maria Carolina d’Asburgo, scappati da Napoli in seguito alla rivoluzione. Nel 1799 i giacobini del Regno di Napoli si erano ribellati alla monarchia borbonica istituendo la Repubblica Napoletana I Borbone sarebbero tornati a Napoli nel 1802 facendo terminare l’esperienza della repubblica con una feroce repressione. In quell’autunno del 1799 Paolo Florio, intuendo i tempi nuovi, desiderava di meglio per sÉ e per la sua famiglia.

Voglio di più, Ignà;. Questo paese non mi basta più. Questa vita non mi basta più. Voglio andare a Palermo.

Stabilirsi dunque a Palermo, allora uno dei maggiori porti del Mediterraneo, dove due anni prima Florio e Barbaro, avevano preso un magazzino, un piccolo “fondaco, dove stivare le merci che acquistavano lungo la costa per rivenderle in Sicilia. Quel “fondaco presto si era trasformato in un emporio ricco di cannella, pepe, cumino, anice, coriandolo, zafferano, sommacco, cassia, spezie utili non solo in cucina ma anche come farmaci, cosmetici. “Profumi e memorie di terre lontane che in pochi hanno visto. Ignazio era rimasto affascinato da Palermo, da quelle case abbarbicate che cercavano di farsi spazio per trovare un po’ di vista sul mare, da quelle magnifiche chiese, Santa Maria di Piedigrotta e San Giorgio dei Genovesi. Su ogni cosa incombeva il monte Pellegrino, dietro il quale si notava una cintura di montagne coperte da boschi. Solo Giuseppina sentiva nostalgia per Bagnara, lo sguardo rivolto ostinatamente indietro, mentre cresceva il piccolo Vincenzo la sua “puddara, la sua stella polare, da adulto imprenditore e politico, padre di Ignazio Senior, il futuro senatore del Regno d’Italia.

La discendenza, il futuro di Casa Florio sono assicurati.

Nata a Trapani, palermitana d’adozione, Stefania Auci, con notevole abilità; e con una prosa scorrevole ricostruisce la vita di una famiglia di tradizione industriale, i Florio, di una città;, Palermo e di un’epoca che si dipana dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia. I Florio, una famiglia che ha conquistato tutto e che per questo È diventata leggendaria, composta da persone “fuori dal comune che, nel bene e nel male, ha segnato un’epoca, come scrive nelle pagine finali del bellissimo volume l’autrice stessa.

I leoni di Sicilia. La saga dei Florio

di Stefania Auci


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Descrizione

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città;, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione. E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia ilconsumo in tutta Europa. In tutto cià, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto per la stabilità; della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro.

Dopo aver letto il libro I leoni di Sicilia. La saga dei Florio di Stefania Auci ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà; utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro È molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà; frenare dall’acquisto, anzi dovrà; spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.

Recensioni

Totale delle Recensioni

La saga dei Florio È davvero molto interessante!

Spero non sia l’unico ma che la storia continui perchÈ la saga dei florio È una storia complessa ed articolata!

Buon libro

Successo di vendita legato al passaparola ma tutto sommato superiore al dovuto, se rapportato alla qualità; intrinseca del testo. Gradevoli i richiami storici che contestualizzano la narrazione

Un romanzo che ti fa conoscere una delle più illustri famiglie della Palermo bene: i Florio. Uno stile narrativo che ti entra e ti fa innamorare o re- innamorare di una città; magica e dalla potente e fascinosa Storia!

Buongiorno, finita la strabiliante lettura di questo romanzo, il primo dI due libri.

Un racconto appassionante, vitale, viscerale, denso di emozione e di Storia! Un racconto che mi È appartenuto ed ho reso mio, poichÈ sono anch’io Siciliana e parte integrante di questa città; che tanto mi ha dato e continua a darmi!
Ho molto amato le incursioni dialettali che ho molto apprezzato, io chiaramente non ho avuto nessun tipo di problema! Ma Vi chiedo: avete avuto problemi di comprensione?La città; di Palermo, non si puà che amare per sempre! I suoi profumi,i suoi colori ed i suoi sapori che si mischiano e ti inebriano!La Bellezza di questa città; ti entra e piano piano ti arricchisce: Storia, Arte, percorsi itineranti.I personaggi, mi sono entrati tutti nel cuore, in particolare Vincenzo ed Ignazio Senior.Le zone citate fanno parte del Centro Storico, che visito regolarmente e che mi affascina, ogni volta scopro qualche nuovo particolare!Vincenzo È stato un antesignano, un uomo tutto d’un pezzo, energico, vitale, che nutre un certo sentimento di diffidenza. Molto difficile far breccia nel suo cuore!I Florio sono stati scopritori, a loro È dovuta la grande ricchezza e floridità; di un commercio, di un economia, di una monetizzazione, di grandi stabilimenti. Quanto mi piacerebbe decantarle tutte, ma non voglio toglierVi il piacere di scoprirli!Molto importanti sono le donne nella sua vita, la madre Giuseppina e la moglie Giulia!Una città; ben descitta che ha vissuto di tanti passaggi illlustri e non indolori! I Borbone, Giuseppe Garibaldi!L’origine, il cambiamento, la spregiudicata controversia sul proprio titolo, che da sempre brucia ed un peso che resta sullo stomaco a Vincenzo, che cerca col lavoro di nobilitare!Non Vi nascondo che terminarlo mi È molto dispiaciuto!Ho provato emozioni e sensazioni inusitate, commozione anche!Sono in attesa del seguito.

Non puà mancare

Descrizione degli ambienti degna di Thomas Mann, storia avvincente e a tratti emozionante. Uno spaccato storico della Sicilia corrispondente ai costumi dell’epoca, alle usanze e agli stili. Un romanzo capace di dare volti e immagini alla storia dei Florio. Attendo il prossimo.

Assolutamente si!

Davvero un libro notevole. Uno di quei libri che ti ruba la mente e il cuore in ogni momento della gironata, nell’attesa di continuare a scoprirne le pagine. E’ un romanzo ma inserito in un periodo storico e in una trama reale! La scrittura, in linea con il periodo del romanzo, È davvero notevole e molto scorrevole.

FLORIO E NON SOLO

LIBRO BELLISSIMO, MI HA RIPORTATO NELLA MIA SICILIA,SCRITTO MAGNIFICAMENTE

Lodevole

Tutto d’un fiato !

Un po’ piatto

La storia di questa famiglia non la conoscevo ed È veramente molto interessante, il libro invece.
Forse per la necessità; di garantire la rispondenza storica l’autrice non sembra mai uscire dal seminato della cronaca.
Rispetto ad altre saghe manca ironia o dramma ovvero un po’ di spezie che arricchiscano il gusto della questo consommÉ, peraltro scritto bene.

Il mito dei Florio

Il libro rivelazione dell’anno È stato pubblicato da Editrice Nord e si chiama I leoni di Sicilia. In copertina campeggia “Ritratto di signora con due adolescenti di Vittorio Matteo Corcos (un po’ fuori tempo rispetto al periodo descritto). La signora nell’illustrazione si fa metafora della Sicilia mentre l’adolescente che le parla È uno dei due giovani Florio sbarcati sulle sue coste. Dalla Sicilia, e in specie da Palermo, prende piede l’ascesa di questa famiglia il cui destino si intreccerà; con quello del Sud Italia e, come nei migliori racconti della tradizione, toccando i toni dell’epica.
Il romanzo È diviso in diverse sezioni. Di volta in volta una “merce differente dà; il titolo a ciascuna sezione, invariabilmente introdotta da proverbi siciliani scritti in dialetto con tanto di traduzione. Ogni merce È scelta per il valore e per il protagonismo che ha avuto nel decennio/ventennio di riferimento; ogni merce È quindi correttamente posizionata ai fini della scalata al potere della famiglia Florio, evidentemente sempre in anticipo sui tempi piuttosto che al passo.
16 ottobre 1799, a questa data la scrittrice trapanese Stefania Auci fa risalire la Genesi dei Florio. Data del terremoto che ha segnato la fine della loro vecchia vita e l’inizio di quella nuova. Un nuovo inizio che, come tutte le cose belle, ha luogo con un viaggio per mare. La breve odissea dei fratelli Florio, ovvero Paolo (il maggiore) e Ignazio (il piccolo), li vede abbandonare la nativa Bagnara Calabra per approdare a Palermo, dove gestiscono insieme al cognato Pietro Barbaro (ha preso in sposa Mattia, la sorella dei Florio) un magazzino ridottosi a catapecchia impolverata.
Romanzo lungo e allo stesso tempo breve, un passato raccontato e vissuto sempre “al presente grazie a una documentazione ineccepibile e a un realismo che prende il meglio dai Malavoglia di Verga e fa a meno di orpelli retorici. Quello che emerge È un dipinto perizioso. Laddove l’autrice, nome nuovo ma penna matura, tradisce la verità; storica È per il bene della finzione che mai, perà, ci allontana dalla realtà; dei fatti come invece avviene nei romanzi storici d’oltreoceano.

Il libro I leoni di Sicilia

la Sicilia È un’altra terra, un mondo a parte che non ha nulla a che fare con il Continente.

Non si puà cancellare quello che uno È, per quanto profumo di soldi si butta addosso.

4 commenti:

Spero di leggerlo il prima possibile ☺️ anche a me ispira parecchio 😊

Sono rimasta un po’ delusa dalla lettura, È più la storia di Palermo e di Casa Florio come casa commerciale che quella di una famiglia!
Non ho gradito molto il dialetto cosà frequente nei dialoghi, perchÉ molte volte non ho capito fino in fondo cosa volessero dire certe espressioni e la cosa mi ha un po’ innervosita..
Non È un brutto libro, si legge comunque bene e la storia È interessante, ma non penso che continuerà con il secondo volume!

Recensioni I leoni di Sicilia. La saga dei Florio

Romanzo meraviglioso, quando lo finisci ti lascia orfano, con un groppo di tristezza e nostalgia in gola. Vincenzo Florio È un personaggio potente, affascinante e terribile nello stesso tempo, sfolgorante nella sua sete di rivalsa e nella sua intelligenza, incalzato senza tregua da un’ambizione bruciante. La sua vita non gli appartiene del tutto: ogni sua azione È volta a conquistare prestigio e potenza per Casa Florio anche quando essa soffoca i più umani tra i sentimenti: l’amore per i figli, la tenerezza per la propria donna, l’adesione ad un ideale. Instancabile costruttore, attento ad accogliere e far proprie le innovazioni tecnologiche del suo tempo, Vincenzo si muove nella sua Sicilia da straniero, coltivando rapporti con tanti ma sentendosi sempre profondamente estraneo a tutti, solo, sebbene molto amato da Giulia, l’unica donna che possa fare breccia nella sua corazza. La saga dei Florio È anche una riflessione sul ruolo politico chiave che un imprenditore di razza svolge nel tortuoso e inaspettato percorso della Storia.

un libro interessante che ho letto molto volentieri

Libro divorato in un weekend. Lineare, appassionante, storico. Dovessero farci una serie la vedrei.

L’ho iniziato senza tante aspettative ma le ha ampiamente superate tutte. un libro bellissimo, una saga familiare dove ci sono tutti gli ingredienti per appassionare. Scorrevole e avvincente. Mi È dispiaciuto quando È finito. Spero che l’autrice scriva un sequel. vivamente consigliato.

Quale miglior modo di raccontare una terra antica ma, allo stesso tempo fragile, se non attraverso una gloriosa famiglia come i Florio?Hanno saputo nascere, prosperare e reinventarsi nell’arco di generazioni;da semplici venditori di spezie, a creatori di un nettare squisito come il marsala, fino alla conservazione del tonno! Palermo È il punto da cui tutte le ambizioni nascono e si realizzano, talvolta con grande fatica dei protagonisti. Siamo durante i primi anni dell’ 800 e la Sicilia È raccontata in modo incantevole.

Libro interessante con ambientazione storica precisa e storia familiare romanzata, ma aderente alla realtà;. L’ho letto volentieri, ma penso che sia stato un po’ troppo sopravvalutato. In quanto a romanzi storici ho letto decisamente di meglio.

Questo libro mi ha emozionata fin dalle prime pagine, lette in anteprima grazie alle promozioni di IBS. Ho ricevuto poi l’edizione speciale non in vendita, e la lettura integrale del testo non ha fatto che confermare le mie aspettative. Il romanzo È un perfetto intreccio tra la vita privata dei Florio e la storia della Sicilia, in particolare della città; di Palermo, e dell’unificazione dell’Italia. Un vero e proprio spaccato sulla vita di un commerciante di spezie e dei sentimenti che prova nel corso della sua vita.

Successo travolgente per un libro spettacolare. L’ho letto spinto dalle recensioni positive. Felice di averlo fatto.

Penso che sia uno dei migliori libri che abbia letto recentemente. La descrizione degli ambienti È fatta benissimo, direi degna di Thomas Mann, la storia È avvincente ed emozionante: uno spaccato storico della Sicilia corrispondente ai costumi dell’epoca, alle usanze e agli stili. Un romanzo capace di dare volti e immagini alla storia dei Florio. Non vedo l’ora che esca il prossimo!

Un romanzetto spacciato per storia di una importante famiglia siciliana, con la pretesa di inserirlo (usando l’escamotage di riportare di tanto in tanto piccoli riassunti da bigini di storia) nel grande, complesso quadro della storia siciliana a cavallo dei secoli XVIII/XIX. Più un Harmony che una biografia. I protagonisti sono figure statiche, fissate in stereotipi fin dall’inizio e sempre prevedibilmente fisse nella loro staticità;.

Spero esca presto il seguito. Non vedo l’ora di immedesimarmi ancora nei panni dei protagonisti!

Quanta responsabilità;, quanto peso essere Vincenzo Florio, figlio di Paolo, nipote di Ignazio, futuro capostipite non di una famiglia qualunque ma di quei Leoni di Sicilia, di Quella Famiglia, proveniente da Bagnara Calabra e sbarcata sulle coste della Trinacria, di cui ha fatto e in cui si È fatta storia. Uomo forte e d’ingegno, affiancato da una donna altrettanto degna del suo carattere, donna Giulia, figura bellissima che emerge in modo prepotente (grazie!) da questo romanzo. Vincenzo Florio È una personalità; volitiva, a tratti rabbiosa, dalle mille capacità;, tra cui spiccano pragmatismo e lungimiranza, due delle tante chiavi che questa figura ha posseduto per aprire le porte del proprio successo. E cosà, dalla gestione di una piccola aromateria agli inizi dell’Ottocento, il fiuto per gli affari e i giusti investimenti porteranno ad una vera e propria scalata imprenditoriale: i Florio acquisiranno tonnare, si occuperanno della filiera del tabacco e del cotone, intraprenderanno anche un percorso vitivinicolo dando lustro al Marsala e fondando la propria cantina, si impossesseranno anche di una flotta di battelli a vapore. La brama di potere perà, a volte, si scontra con l’amore ed È difficile scendere a patti, lo sapranno bene anche le generazioni future dei Florio, cosà come È difficile farsi accettare nei ceti più altolocati per il proprio saper fare e non per un blasone che non É stato conferito dalla nascita. Tante sono le vicissitudini e tutto questo avviene in uno dei momenti storici più vivi e reazionari per il nostro Paese che andava costituendosi. Brevi focus storici accompagnano questo testo comunque denso di notizie su questa importante famiglia e piacevolmente romanzato.

L’affascinante vita di una delle famiglie più prestigiose degli ultimi 200 anni di storia di Palermo legata a tradizioni come la corsa automobilistica della targa Florio oltre alla produzione ed imbottigliamento di vini. Romanzo accattivante e scritto bene. Consigliato

I LEONI DI SICILIA di Stefania Lauci A seguito di un forte terremoto, i fratelli Paolo e Ignazio Florio assieme alla loro famiglia, decidono di trasferirsi da Bagnara calabra a Palermo in Sicilia. Una saga familiare, a cavallo tra il XIX XX secolo, inizia con l’apertura di un negozio di spezie in via dei Materassai, prodotti coloniali e il chinino, per poi divenire sempre più commerciali e potenti. Hanno ambizione, coraggio e più i commercianti palermitani, invidiosi del loro successo, li disprezzano più cresce nei Florio il desiderio di riscatto sociale, voglia di farsi un nome, di diventare ricchi e potenti. La storia di tre generazioni che attraversano il periodo storico della Sicilia Borbonica conquistata dai garibaldini per l’unità; d’Italia. E’ una storia di fatti realmente accaduti romanzati da un’autrice capace di farti appassionare ai personaggi, assaporare i profumi delle spezie ,immaginare vie di una Palermo antica. Quando la storia È raccontata in questo modo cosà piacevole e fluido, non mi rimane che consigliare la lettura di questo capolavoro.

Uno dei migliori libri che io abbia mai letto. La storia È avvincente ma non scontata, i personaggi hanno un forte carattere, diverse sfumature e sono inquadrati in uno scenario antico che È spettacolare! Meraviglioso!

Un grande affresco familiare con personaggi sia femminili che maschili che ti entrano da subito nel cuore con la loro forza, laboriosità;, passione. La costruzione di chi si È attraverso quello che si fa. Un libro da non perdere

Attraverso la saga familiare si attraversa una scorcio di storia italiana da un nuovo ed originale punto di vista

Uno dei libri più belli che ho letto ultimamente. Romanzo storico ispirato alla famiglia Florio. Una famiglia che dopo grossi sacrifici È riuscita a creare un impero per i propri discendenti e ha acquisito una posizione di prestigio. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche (positive e negative) che fanno sà che ci si immedesimi nella storia con naturalezza.

Si, la storia È scorrevole, a volte avvincente e ben documentata storicamente ma ho sofferto la mancanza di una caratterizzazione profonda dei personaggi. La scrittura È semplice, troppo, a tratti banale. Un romanzo piacevole tutto sommato, ma non ho trovato il capolavoro tanto decantato purtroppo. Più che un romanzo mi È sembrato spesso la cronaca commerciale ed economica dei Florio. Mi ha fatto piacere invece imparare qualcosa di più su una famiglia che non conoscevo e su una terra che purtroppo conosco ancora troppo poco. Non penso leggerà il seguito quando uscirà;.

Non avrei pensato che mi sarebbe piaciuto cosà tanto: È scritto bene, scorrevole, la storia È raccontata dal punto di vista femminile, le donne della famiglia sono quelle che fanno da collante e che danno quel tocco di umanità; e sentimento che rende il libro particolarmente vivo ed attuale.

Un libro stupendo, una storia scritta con una prosa scorrevole, avvincente. L’ho letto tutto d’un fiato, non riuscivo a staccarmene e. quando l’ho finito, mi È dispiaciuto perchÈ avrei voluto continuarne la lettura. Un libro davvero notevole, era da tanto che una storia n mi appassionava cosà. La storia di una grande famiglia narrata in modo veramente egregio. Stefania Auci È una grande scrittrice.

Non conoscevo la storia dei Florio e fino alla fine non ho cercato notizie storiche di questa famiglia. Mi sono lasciata trasportare dalle vicende e dalla scrittura piacevole di questa autrice. Un lungo percorso per un progetto ambizioso ma ben riuscito, quello di riuscire a incastrare la fantasia nella realtà;.

La Auci racconta la storia appassionante dei Florio. Si tratta di una saga familiare fatta di intraprendenza e duro lavoro nella Palermo cosà ostile e diffidente nei confronti di questa famiglia di “forestieri, anche se di grandi e validi imprenditori. Una delle migliori saghe familiari degli ultimi tempi. I moti italiani e l’avvento del Regno d’Italia fanno da sfondo oscuro alla vicenda.

Che dire.. Questa lettura mi ha lasciato l’amaro in bocca. Il potenziale era altissimo perchÉ l’argomento È interessante e la ricerca storica da parte dell’autrice sui Florio È evidente, ecco perchÉ una stella l’ha meritata. Tuttavia la scrittura È decisamente immatura. O meglio, puà darsi sia una scelta stilistica consapevole il fatto di porre un forte accento sulla sfumatura rosa del romanzo ma personalmente mi aspetto di più da un libro storico. Si parlava di somiglianze con romanzi storici quali VicerÉ e Beati Paoli, niente di più lontano. Qui siamo più su altri generi, romanzi rosa con uno sfondo storico. Insomma un potenziale immenso sfruttato male. Dispiaciuta. L’ho dato via.

Una forte saga familiare che si combina con rara efficacia alla storia, non solo della Sicilia, ma di tutta l’Italia: dalla fine del Settecento sino allo sbarco di Garibaldi sull’isola. Grazie alle brevi note storiche che anticipano ogni macro-capitolo, capiamo quanto le vicende dei Florio siano state profondamente connesse a quelle della Sicilia e dell’Italia di allora. Devo ammettere di aver iniziato I Leoni di Sicilia un po’ prevenuta per mille motivi, mi sono ricreduta: l’ho trovato un romanzo veramente potente. Non avrei pensato che mi sarebbe piaciuto cosà tanto: È scritto bene, scorrevole, la storia È raccontata dal punto di vista femminile, le donne della famiglia sono quelle che fanno da collante e che danno quel tocco di umanità; e sentimento che rende il libro particolarmente vivo ed attuale. Un libro scorrevole dove la storia È ben raccontata ed È ben inserita nel periodo storico che viene inquadrato all’inizio di ogni capitolo.

La storia di una famiglia, quella dei Florio, È narrata con verità;, passione e profonda umanità;. Le vicende dei protagonisti, tutti mirabilmente tratteggiati tanto che pare di conoscerli, si intrecciano con gli accadimenti nazionali della storia italiana del periodo. Il ritmo È incalzante, la trama coinvolgente: un libro bellissimo e mai noioso che consiglio a tutti.

Libro ben scritto. Il fatto che sia la storia di una famiglia vera me lo ha fatto amare ancora di più. Quando ero piccola mia madre comprava il marsala Florio, ma mai avrei immaginato una storia cosà affascinante, ricca di voglia di emergere e con personaggi femminili di carattere. Spero che la Auci scriva il seguito.

I leoni di Sicilia

Inutile dire che il libro È arrivato senza alcun danno (insieme ad un altro libro). La lettura È molto fluida, ho impiegato circa una settimana nel leggerlo interamente nonostante le 430 pagine. L’ho letto mentre ero in Sicilia per le vacanze estive, le pagine mi restituivano la storia dei luoghi in cui mi trovavo: da Capo San Vito a Castellammare del Golfo, da Marsala a Trapani passando per Palermo. Devo perà dire che la scrittura mi È sembrata striminzita nelle descrizioni, mi aspettavo un narratore onnisciente (che c’È) in grado di fornire descrizioni più profonde. Invece i luoghi sembra affiorare solo in superficie perchÉ gli eventi da narrare sono tanti, forse per questo motivo la saga È stata opzionata per un serie TV, ma non lo considero un pregio. È un torrente un piena che giunge a conclusione ben presto con ritmi dettati dagli eventi. Talvolta avrei gradito delle pause e magari che il narratore non spifferarse qualcosa sul futuro. Manca di disegno esterno, avrei preferito un approccio alla Malavoglia per intenderci, evidenziando lati di umanità; che non fossero solo passione, stato d’animo e intraprendenza, ma anche riflessione, turbamento, aderenza al contesto. Poteva essere un romanzo differente, forse più siciliano, più ottocentesco e non necessariamente moderno, da serie TV Netflix, da ennesima puntata de Il segreto. Ecco, l’immagine che porto dentro di questo libro È che fosse una stagione de Il segreto. NÉ più, nÉ meno.

Appassionante romanzo che racconta la storia della famiglia Florio. Due fratelli ambiziosi, Paolo e Ignazio, decidono di lasciare il loro paese natale in Calabria per andare a Palermo a gestire una bottega di spezie. Affronteranno diverse vicissitudini, difficoltà; familiari e commerciali, l’invidia dei nobili palermitani; ma grazie al loro intuito e alla loro determinazione riusciranno a conquistare una posizione di rilevanza in città;.

I leoni di Sicilia

di Stefania Auci

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C’È stata una famiglia che ha sfidato il mondo.

Una famiglia che ha conquistato tutto.

Una famiglia che È diventata leggenda.

Questa È la sua storia.

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città;, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto cià, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità; della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia – Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, cosà viva e pulsante da sembrare contemporanea.

Il romanzo italiano che ha conquistato il mondo: venduto in Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna e Olanda e opzionato per una serie televisiva

I leoni di Sicilia. La saga dei Florio

Stefania Auci

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  • EAN: 9788842931539

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Descrizione

C’È stata una famiglia che ha sfidato il mondo. Una famiglia che ha conquistato tutto. Una famiglia che È diventata leggenda. Questa È la sua storia.

«Da tempo non leggevo un romanzo cosà: grande storia e grande letteratura» – Nadia Terranova

«Una famiglia da leggenda. Un appassionante spaccato di storia pubblica, privata e di costume» Vanity Fair

«Avvincente e documentato, parla di coraggio e ambizione, di sentimenti e di magaràe, ed È la sorpresa di questa stagione editoriale» TTL – La Stampa

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città;, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo in tutta Europa… In tutto cià, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità; della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia – Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, cosà viva e pulsante da sembrare contemporanea.

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Romanzo meraviglioso, quando lo finisci ti lascia orfano, con un groppo di tristezza e nostalgia in gola. Vincenzo Florio È un personaggio potente, affascinante e terribile nello stesso tempo, sfolgorante nella sua sete di rivalsa e nella sua intelligenza, incalzato senza tregua da un’ambizione bruciante. La sua vita non gli appartiene del tutto: ogni sua azione È volta a conquistare prestigio e potenza per Casa Florio anche quando essa soffoca i più umani tra i sentimenti: l’amore per i figli, la tenerezza per la propria donna, l’adesione ad un ideale. Instancabile costruttore, attento ad accogliere e far proprie le innovazioni tecnologiche del suo tempo, Vincenzo si muove nella sua Sicilia da straniero, coltivando rapporti con tanti ma sentendosi sempre profondamente estraneo a tutti, solo, sebbene molto amato da Giulia, l’unica donna che possa fare breccia nella sua corazza. La saga dei Florio È anche una riflessione sul ruolo politico chiave che un imprenditore di razza svolge nel tortuoso e inaspettato percorso della Storia.

un libro interessante che ho letto molto volentieri

Libro divorato in un weekend. Lineare, appassionante, storico. Dovessero farci una serie la vedrei.

L’ho iniziato senza tante aspettative ma le ha ampiamente superate tutte. un libro bellissimo, una saga familiare dove ci sono tutti gli ingredienti per appassionare. Scorrevole e avvincente. Mi È dispiaciuto quando È finito. Spero che l’autrice scriva un sequel. vivamente consigliato.

Quale miglior modo di raccontare una terra antica ma, allo stesso tempo fragile, se non attraverso una gloriosa famiglia come i Florio?Hanno saputo nascere, prosperare e reinventarsi nell’arco di generazioni;da semplici venditori di spezie, a creatori di un nettare squisito come il marsala, fino alla conservazione del tonno! Palermo È il punto da cui tutte le ambizioni nascono e si realizzano, talvolta con grande fatica dei protagonisti. Siamo durante i primi anni dell’ 800 e la Sicilia È raccontata in modo incantevole.

Libro interessante con ambientazione storica precisa e storia familiare romanzata, ma aderente alla realtà;. L’ho letto volentieri, ma penso che sia stato un po’ troppo sopravvalutato. In quanto a romanzi storici ho letto decisamente di meglio.

Questo libro mi ha emozionata fin dalle prime pagine, lette in anteprima grazie alle promozioni di IBS. Ho ricevuto poi l’edizione speciale non in vendita, e la lettura integrale del testo non ha fatto che confermare le mie aspettative. Il romanzo È un perfetto intreccio tra la vita privata dei Florio e la storia della Sicilia, in particolare della città; di Palermo, e dell’unificazione dell’Italia. Un vero e proprio spaccato sulla vita di un commerciante di spezie e dei sentimenti che prova nel corso della sua vita.

Successo travolgente per un libro spettacolare. L’ho letto spinto dalle recensioni positive. Felice di averlo fatto.

Penso che sia uno dei migliori libri che abbia letto recentemente. La descrizione degli ambienti È fatta benissimo, direi degna di Thomas Mann, la storia È avvincente ed emozionante: uno spaccato storico della Sicilia corrispondente ai costumi dell’epoca, alle usanze e agli stili. Un romanzo capace di dare volti e immagini alla storia dei Florio. Non vedo l’ora che esca il prossimo!

Un romanzetto spacciato per storia di una importante famiglia siciliana, con la pretesa di inserirlo (usando l’escamotage di riportare di tanto in tanto piccoli riassunti da bigini di storia) nel grande, complesso quadro della storia siciliana a cavallo dei secoli XVIII/XIX. Più un Harmony che una biografia. I protagonisti sono figure statiche, fissate in stereotipi fin dall’inizio e sempre prevedibilmente fisse nella loro staticità;.

Spero esca presto il seguito. Non vedo l’ora di immedesimarmi ancora nei panni dei protagonisti!

Quanta responsabilità;, quanto peso essere Vincenzo Florio, figlio di Paolo, nipote di Ignazio, futuro capostipite non di una famiglia qualunque ma di quei Leoni di Sicilia, di Quella Famiglia, proveniente da Bagnara Calabra e sbarcata sulle coste della Trinacria, di cui ha fatto e in cui si È fatta storia. Uomo forte e d’ingegno, affiancato da una donna altrettanto degna del suo carattere, donna Giulia, figura bellissima che emerge in modo prepotente (grazie!) da questo romanzo. Vincenzo Florio È una personalità; volitiva, a tratti rabbiosa, dalle mille capacità;, tra cui spiccano pragmatismo e lungimiranza, due delle tante chiavi che questa figura ha posseduto per aprire le porte del proprio successo. E cosà, dalla gestione di una piccola aromateria agli inizi dell’Ottocento, il fiuto per gli affari e i giusti investimenti porteranno ad una vera e propria scalata imprenditoriale: i Florio acquisiranno tonnare, si occuperanno della filiera del tabacco e del cotone, intraprenderanno anche un percorso vitivinicolo dando lustro al Marsala e fondando la propria cantina, si impossesseranno anche di una flotta di battelli a vapore. La brama di potere perà, a volte, si scontra con l’amore ed È difficile scendere a patti, lo sapranno bene anche le generazioni future dei Florio, cosà come È difficile farsi accettare nei ceti più altolocati per il proprio saper fare e non per un blasone che non É stato conferito dalla nascita. Tante sono le vicissitudini e tutto questo avviene in uno dei momenti storici più vivi e reazionari per il nostro Paese che andava costituendosi. Brevi focus storici accompagnano questo testo comunque denso di notizie su questa importante famiglia e piacevolmente romanzato.

L’affascinante vita di una delle famiglie più prestigiose degli ultimi 200 anni di storia di Palermo legata a tradizioni come la corsa automobilistica della targa Florio oltre alla produzione ed imbottigliamento di vini. Romanzo accattivante e scritto bene. Consigliato

I LEONI DI SICILIA di Stefania Lauci A seguito di un forte terremoto, i fratelli Paolo e Ignazio Florio assieme alla loro famiglia, decidono di trasferirsi da Bagnara calabra a Palermo in Sicilia. Una saga familiare, a cavallo tra il XIX XX secolo, inizia con l’apertura di un negozio di spezie in via dei Materassai, prodotti coloniali e il chinino, per poi divenire sempre più commerciali e potenti. Hanno ambizione, coraggio e più i commercianti palermitani, invidiosi del loro successo, li disprezzano più cresce nei Florio il desiderio di riscatto sociale, voglia di farsi un nome, di diventare ricchi e potenti. La storia di tre generazioni che attraversano il periodo storico della Sicilia Borbonica conquistata dai garibaldini per l’unità; d’Italia. E’ una storia di fatti realmente accaduti romanzati da un’autrice capace di farti appassionare ai personaggi, assaporare i profumi delle spezie ,immaginare vie di una Palermo antica. Quando la storia È raccontata in questo modo cosà piacevole e fluido, non mi rimane che consigliare la lettura di questo capolavoro.

Uno dei migliori libri che io abbia mai letto. La storia È avvincente ma non scontata, i personaggi hanno un forte carattere, diverse sfumature e sono inquadrati in uno scenario antico che È spettacolare! Meraviglioso!

Un grande affresco familiare con personaggi sia femminili che maschili che ti entrano da subito nel cuore con la loro forza, laboriosità;, passione. La costruzione di chi si È attraverso quello che si fa. Un libro da non perdere

Attraverso la saga familiare si attraversa una scorcio di storia italiana da un nuovo ed originale punto di vista

Uno dei libri più belli che ho letto ultimamente. Romanzo storico ispirato alla famiglia Florio. Una famiglia che dopo grossi sacrifici È riuscita a creare un impero per i propri discendenti e ha acquisito una posizione di prestigio. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche (positive e negative) che fanno sà che ci si immedesimi nella storia con naturalezza.

Si, la storia È scorrevole, a volte avvincente e ben documentata storicamente ma ho sofferto la mancanza di una caratterizzazione profonda dei personaggi. La scrittura È semplice, troppo, a tratti banale. Un romanzo piacevole tutto sommato, ma non ho trovato il capolavoro tanto decantato purtroppo. Più che un romanzo mi È sembrato spesso la cronaca commerciale ed economica dei Florio. Mi ha fatto piacere invece imparare qualcosa di più su una famiglia che non conoscevo e su una terra che purtroppo conosco ancora troppo poco. Non penso leggerà il seguito quando uscirà;.

Una saga familiare, che piace al grande pubblico e anche agli addetti ai lavori. Cosà, di primo acchito – e, mi rendo conto, nel modo più banale – vado, spero a beneficio dei nostri sempre più numerosi lettori, a buttar giù qualche appunto su questo libro.

Uscito solo una settimana fa, I leoni di Sicilia (436 pagine, 18 euro), di Stefania Auci (nella foto di Cristina Dogliani), pubblicato dalle edizioni Nord, È stato preceduto dalla vendita dei diritti in cinque Paesi e dagli interventi più che lusinghieri di chi i libri li consulta e li legge per mestiere. C’È chi parla, addirittura, anche di una probabile trasposizione televisiva.

Tutto come da copione, perchÉ nel bene e nel male il romanzo storico rimane pur sempre una certezza, commenterebbe qualcuno per liquidare l’argomento. Siete d’accordo? Io francamente no, perchÉ in un Paese dove nessuno (o quasi) legge, niente puà darsi per scontato e – ammesso che lo sia davvero – anche il genere più in voga puà riservare ripensamenti e persino delusioni.

Sono allora più portato a ritenere che i lettori – i quali, È ovvio, riescono a vedere più in là; di chi fa commenti – abbiano voluto scorgere in questo lavoro quel qualcosa in più, che cattura l’attenzione, prima, e l’interesse, dopo. Non a caso lo hanno portato senza esitazioni e in un fiat, verso quello che un colto e raffinato musicista come Lelio Luttazzi chiamava l’Olimpo della hit parade (parliamo dei primi tre posti, mica quisquilie). Ed È proprio là che adesso si trova, ovviamente in ottima compagnia, mentre in molti si staranno interrogando – anche con benevola curiosità;, si badi bene – sui motivi di tanto, repentino, successo di un’autrice praticamente sconosciuta ai più.

Una delle chiavi di lettura del consenso riservato a I leoni di Sicilia potrebbe essere data dalla evidente caparbietà; – che oltre a trasparire in ogni pagina del libro viene alla fine confessata dalla diretta interessata – con la quale l’autrice ha portato a termine un doppio, parallelo, percorso di studio e scrittura. Grazie al quale, aggiungo, la Auci, trapanese di nascita e palermitana di adozione, ha messo mano agli strumenti migliori per dare voce e mantenere vivo (dunque, mai sbiadito), tutto quello che ha trovato, letto, compulsato.

Cosà, dopo avere messo in sicurezza la struttura complessiva del racconto, con brevi, ma quanto mai opportuni rimandi ai tanti avvenimenti che segnarono in modo indelebile quel settantennio che va dal 1799 al 1868, Auci si È affidata a una scrittura fluida e misurata (e, per dirla tutta, assai piacevole), credo nell’intento di dar modo al lettore, non solo di apprendere, ma persino di partecipare, quasi in prima persona, ai fatti raccontati in questa prima puntata della saga. La descrizione essenziale, reale, talvolta anche cruda di uomini (e donne, tutte eccezionali), dei loro caratteri e delle malcelate passioni, cosà come di luoghi, lavori e condizioni sociali crea, nel e grazie al racconto, quella sorta di familiarità;, grazie alla quale il lettore riesce in alcuni momenti a provare, persino la sensazione di potere intervenire con un commento, una frase e persino un’imprecazione. Un lettore, partecipe, dunque, invogliato da una scrittura mai ostica, che non alza, dunque, steccati, nÉ richiede particolari e complicate analisi.

Detto cosà, sembra, oltre che utile, anche tutto molto facile e persino naturale. E forse lo sarebbe stato, se non parlassimo di uno dei periodi storici più complicati di sempre; di iniziative economiche mai fatte prima e di lavorazioni a dir poco rivoluzionarie; ed ancora, di vicende familiari e personali cosà difficili da dipanare, perchÉ tanti furono gli amori e altrettanti i tradimenti, i segreti e le vendette. Se, per essere brevi, non si fosse trattato dei Florio e della Sicilia, che di suo, poi, È sempre complicata assai.

Tutto materiale da far pulsare le tempie anche all’autore più esperto – stretto tra la ferrea volontà; di non tradire i fatti e il desiderio, altrettanto forte, di scrivere un romanzo – ma che, per fortuna, non ha impedito a Stefania Auci di trovare con questo suo libro (il primo di una dilogia) un salvifico e, a quanto pare, ben gradito equilibrio.

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